Onorevoli Colleghi! - L'esigenza di una nuova normativa sulla cittadinanza, che modifichi e integri la legge 5 febbraio 1992, n. 91, è tema all'attenzione del Parlamento sin dalla precedente legislatura e che l'attuale Governo, come ha recentemente confermato il Ministro dell'interno Amato, intende affrontare.
      La presente proposta di legge incide sulla normativa vigente in ordine alle modalità e ai requisiti necessari per l'acquisto della cittadinanza, alla luce dei profondi mutamenti intervenuti nella società italiana a seguito dei fenomeni di immigrazione extracomunitaria che interessano, ormai strutturalmente, il nostro Paese così come l'intera area comunitaria.
      Un esame comparato con le normative degli altri Paesi europei - dalla Francia alla Germania, dalla Gran Bretagna alla Spagna - evidenzia i gravi ritardi e le palesi contraddizioni della legislazione italiana rispetto agli indirizzi largamente condivisi negli altri ordinamenti.
      La presente proposta di legge prevede la possibilità di acquisto della cittadinanza per i nati in Italia da genitori stranieri - riconoscendo pienamente nel nostro ordinamento il principio dello jus soli -, per i minori presenti sul territorio nazionale e per gli stranieri maggiorenni residenti nel nostro Paese.
      Si modifica, inoltre, in senso più restrittivo rispetto al testo vigente, l'articolo 5 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, concernente l'acquisto della cittadinanza attraverso lo jus matrimoni, al fine di contrastare il fenomeno dei matrimoni per interesse.
      Non meno importante, ai fini di un'effettiva e coerente applicazione delle disposizioni in materia, appare la previsione di un termine perentorio entro il quale abbia termine l'iter della domanda di concessione di cittadinanza, con un pronunciamento da parte dell'amministrazione competente. In tal senso dispone l'articolo 5 della proposta di legge.

 

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